PERSONALE DI KENNEDY YANKO ALLA GALLERIA POGGIALI DI MILANO
Arte,  Mostra

Personale di Kennedy Yanko alla Galleria Poggiali di Milano

Fino al 20 novembre 2020, la Galleria Poggiali, nella sua sede di Milano, presenta Because it’s in my blood, prima personale in Italia dell’artista newyorchese Kennedy Yanko. Il titolo è preso in prestito dalla canzone  di Betty Davis F.U.N.K contenuta nell’album Nasty Gal del 1975.

 

PERSONALE DI KENNEDY YANKO ALLA GALLERIA POGGIALI DI MILANO
Per Kennedy Yanko è fondamentale porre lo spettatore davanti al non ovvio

 

Kennedy Yanko

Dopo le importanti mostre degli ultimi anni negli USA, fra le altre quella al Museum of Contemporary Art di Detroit e quella alla galleria Kavi Gupta di Chicago, Kennedy Yanko  (nata a St. Louis nel 1988) lo scorso anno ha realizzato 3 WAYS, la sua prima opera pubblica presso il Poydras Corridor a New Orleans in collaborazione con The Helis Foundation e l’Ogden Museum of Art. Nello stesso anno è stata nominata per l’Art Forum’s “Critic’sPick” e ha ricevuto il “Colene Brown Art Prize” dalla BRIC Arts Media.  Proprio in questi stessi giorni la  Yanko inaugurerà la sua personale, “Salient Queen”, presso la galleria Vielmetter di Los Angeles.

Per Kennedy Yanko è fondamentale porre lo spettatore davanti al non ovvio e farlo ragionare su come noi tutti abbiamo un’idea predefinita di qualsiasi cosa.

Posti davanti ad un’opera d’arte  tutti noi pensiamo di aver già capito tutto, mentre in realtà abbiamo solamente intuito la sua superficie. Ad esempio, il rame utilizzato dall’artista porta subito a pensare all’industria, alla tecnologia ma  non è così per Kennedy Yanko. Per lei  il rame è un’entità vivente, con una sua storia e soprattutto una sua anima; ognuno dei suoi lavori ha un suo portato e una sua sensibilità. 

 

PERSONALE DI KENNEDY YANKO ALLA GALLERIA POGGIALI DI MILANO
Il riferimento è alla  Betty Davis cantante funk e soul caduta presto in disgrazia ma simbolo di una generazione ed esempio di emancipazione

 

Because it’s in my blood, è un omaggio a Betty Davis.

Il riferimento è alla  Betty Davis cantante funk e soul caduta presto in disgrazia ma simbolo di una generazione ed esempio di emancipazione sia per le donne che per la comunità afroamericana. Attraverso la sua musica, la Davis ha espresso la volontà di non dare per scontate le regole imposte da una società basata su principi ingiusti, gridando la sua indipendenza e rigettando tutte le regole alle quali, al tempo, e forse ancora oggi, la nostra società si aspetta che una donna afroamericana si attenga.

 

La mostra alla Galleria Poggiali

In mostra nella galleria Poggiali di Milano, sette nuove produzioni, frutto di una ricerca che l’artista porta avanti dal 2017. Opere di dimensioni variabili, dalle più piccole, Jimmie e Space alla più grande Crow, sono tutte realizzate in metallo di riuso e pelle dipinta. Si tratta di uno studio nato da una prima serie di lavori, Elements and Skin (2017), nella quale frammenti di metallo recuperato erano uniti a pelle di vernice policroma.

I titoli delle opere si ispirano alle parole usate da Davis, personificando gli elementi della vita della cantante e amplificando il rapporto che intercorre tra le opere. Anche se queste forme astratte potrebbero non richiamare immediatamente le immagini dell’era FUNK, la loro ambiguità nel contesto di Betty Davis consente agli spettatori di esplorare le riflessioni che sorgono nel  mettere in relazione questa  – probabilmente  sottovalutata – figura femminile e le  opere della  Yanko.

 

PERSONALE DI KENNEDY YANKO ALLA GALLERIA POGGIALI DI MILANO
In mostra nella galleria Poggiali di Milano, sette nuove produzioni, frutto di una ricerca che l’artista porta avanti dal 2017.

 

L’opinione di Mam-e

È la prima occasione di vedere le opere della Yanko in Italia; da non perdere. Perchè?

Perchè i  lavori esposti  in Because it’s in my blood  – come già sottolineato in precedenza  e come tutti i lavori di Kennedy Yanko – si sottraggono alle aspettative, alle associazioni e alle nozioni preconcette nello spirito  (in questo caso) di Betty Davis.  Ma come anche nello spirito dei surrealisti e di coloro che lottano continuamente per annullare la fissità delle concezioni umane.

A prima vista, il rame affilato sostiene l’installazione e la pelle fragile, scivola via. Dall’altro, però,  la pelle si insinua all’interno delle cavità di rame. Un’irrisolvibile dicotomia nella quale le dinamiche relazionali sono aperte e indefinite, in continua evoluzione.

Le opere che vedrete contengono uno spirito sovversivo ed  invitano lo spettatore a esaminarle e riesaminarle. Richiedono del tempo.

 

Leggi anche:

DIETRO LA CRISI DEL MONDO DELL’ARTE: LE PROSPETTIVE DI MARCO POGGIALI

e consulta la voce surrealismo nel Dizionario dell’Arte

 

 

 

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