11 settembre cosa è cambiato
Storia

11 settembre: cos’è cambiato dopo l’attentato

Sono passati 19 anni dagli attacchi dell’11 settembre e da allora la storia ha preso un altro corso

L’11 settembre 2001 gli Stati Uniti d’America hanno subito l’attacco per mano di al-Qaeda, la prima offensiva di notevoli dimensioni in terra americana dai tempi di Pearl Harbor. Cosa è cambiato da quel giorno?

Da quella data sono cambiate molte cose. Lo scenario sociopolitico, l’avvento di guerre e di nuovi regimi in medio oriente, l’allargamento dello spettro globale del terrorismo, i costumi e le scelte politiche dei cittadini occidentali.

Oggi come non mai siamo partecipi di un clima di paura che sembra non avere confini precisi. In tutti questi smottamenti hanno avuto un ruolo decisivo, e talvolta sottovalutato, gli sviluppi delle nuove tecnologie.

Cos’è cambiato l’11 Settembre

A partire dall’11 settembre sono cambiati gli attori, le mire e gli scenari del terrorismo, che è giunto recentemente a stringere anche l’Europa in una morsa di insicurezza e terrore. Subito dopo gli attacchi, George W.Bush non ha esitato a lanciare la sua “guerra al terrore”.

A braccetto con “guerra preventiva” e “conflitto di civiltà” è diventata formula per giustificare attacchi e ripercussioni belliche delle forze statunitensi in Afghanistan e in Iraq.

Il terrore del terrorismo

Dopo l’11 settembre la minaccia del terrorismo è stata denunciata come il principale problema da affrontare secondo i cittadini americani. Un cambiamento di scenario che ha cambiato radicalmente le campagne politiche presidenziali fino a diventare il principale motivo discriminante per la scelta del candidato da votare.

Dall’attacco, per evitare che il tragico evento si ripetesse, sono mutati i protocolli di sicurezza in tutto il mondo e di pari passo anche il concetto di ‘privacy’. Dai più approfonditi controlli negli aeroporti, alla possibilità negli Stati Uniti – e non solo –  di raccogliere i dati personali dei cittadini.

Si pensi alle rivelazioni del caso Snowden e alle divulgazioni sulla sorveglianza di massa. Di conseguenza, il principio della ‘trasparenza’ è diventato cruciale. Il pubblico è diventato privato e viceversa, in un corto circuito di cui ancora si fatica a venire a capo.

11 settembre cosa è cambiato

L’ASCESA DELLE DESTRE AL POTERE.  11 SETTEMBRE

Tutto questo in un clima nebuloso di paura sempre più crescente e relativa all’immigrazione e all’islamofobia, che ha portato all’ascesa di Donald Trump e al risveglio delle forze politiche di destra ed estrema destra.

Tutte svolte difficili da prevedere 19 anni fa, quando ci si credeva ormai incardinati in un sistema di alternanza centro-sinistra/centro-destra ritenuto difficile (e scomodo) da cambiare.

A partire dal 2011 siamo arrivati alla consapevolezza che stiamo vivendo una terza guerra mondiale senza trincee né appostamenti. Un conflitto che procede per tattiche imperscrutabili, attacchi da toccata e fuga, non più definibili con etichette sbrigativamente ideologiche.

Il ruolo dell’imperialismo americano o le indagini complottistiche di giornalisti non fungono più da salvacondotto morale e politico per le anime belle di centro-sinistra. Le parti in gioco sono diverse. Il sistema di giudizio comune è radicalmente mutato, sospeso tra mille dubbi e illazioni.

Questa comprensione della complessità della situazione in atto, non porta tuttavia necessariamente a uno sguardo più approfondito sulle cose: una metafora della conoscenza ai tempi di Wikipedia.

UN CLOUD DI PAURE 

È senza dubbio Internet il protagonista degli ultimi 19 anni. Nel 2001 la rete era ancora relativamente poco diffusa, essendo la televisione ancora il medium di riferimento e di condivisione principale.

Attualmente ci troviamo in un cloud di informazioni e opinioni che l’utilizzo dei social network rende chiare e nello stesso tempo confuse ed aleatorie.

Se l’attacco di al-Qaeda fosse accaduto nel 2015 e ci chiedessimo: “dove ti trovavi l’11 settembre?” la risposta risulterebbe fatalmente: “davanti allo smartphone“.

E così, con l’evolversi e ibridarsi delle nuove tecnologie – l’inimmaginabile, ai tempi, simbionte telefono/computer – muta il modo individuale e collettivo di esperire gli eventi catastrofici.

IL VIDEORACCONTO DELL’ACCADUTO

Andiamo verso una dimensione di orizzontalità comunicativa senza precedenti. Dall’attesa dell’uscita dei quotidiani o dell’edizione straordinaria della tv, giungiamo oggi all’attuale pioggia di aggiornamenti. Spesso contraddittori e imprecisi, portano il contributo dell’amico, del giornalista e della figura istituzionale sullo stesso piano.

 

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