Spettacolo,  Musica

I RADIOHEAD SVANISCONO DA INTERNET

A partire da domenica scorsa i Radiohead sono spariti dai social network e non solo. Sul sito Facebook, Google+, Twitter del gruppo campeggia un’icona bianca: tutti i contenuti della pagine sono stati totalmente rimossi. Così come (fino ad ora) è stato totalmente “candeggiato” il sito web ufficiale del gruppo. La band non è nuova a proteste contro i media e le major discografiche: è del 2013 la sparata di Thom Yorke nei confronti di Spotify, da cui rimosse sia il suo disco solista, The eraser, sia Amok della sua altra band, gli Atoms for peace, spiegando così la sua decisione su Twitter: “I giovani musicisti non vengono pagati su Spotify, mentre gli azionisti ci sguazzano dentro”.

Da domenica sera ad oggi si è dunque persa ogni traccia del gruppo dell’Oxfordshire sul web. Quali sono le ragioni di questo silenzio assordante? Prendiamo il rasoio di Occam in mano e cerchiamo di non farci male: seguendo l’ipotesi più semplice, la più quotata, la sparizione da Internet sarebbe una machiavellica tattica pubblicitaria progettata per attirare su di sé l’attenzione vista l’imminente uscita del nuovo album.

Nel frattempo, sembra che una lista selezionata di fan del gruppo abbia ricevuto via posta una brochure contenente il messaggio “Sing the song of sixpence that goes – Burn the witch – We know where you live”: il testo, accompagnato dal logo dei Radiohead – la scimmia ghignante – autenticherebbe la provenienza della missiva. Un’anteprima assai singolare del titolo del prossimo disco? Una provocazione che mira, forse, ad altro? Lo sapremo presto.

Nel frattempo sono rintracciabili su internet indagini giornalistiche che potrebbero smitizzare nei Radiohead l’aura di paladini della purezza indie, almeno agli occhi dei loro fan più naive. Sul The Guardian si riportano le frasi di Filippa Connor, direttrice di RNF Busines Advisory,  (società legata ai Radiohead), che discute della complessa organizzazione economica attraverso la quale Thom & soci si garantirebbero la propria sicurezza economica. In sintesi, i Radiohead sarebbero dotati di una struttura finanziaria più vicina a quella di una società di Silicon Valley che a quella che ci si aspetterebbe da un gruppo rock “alternativo”.

Aldilà di queste (interessanti) note a margine, iniziano a girare indiscrezioni riguardo alle possibili tracce del nuovo album. È possibile che siano inseriti nel disco brani già cantate da Yorke in live passati ma che non hanno avuto ancora modo di entrare in un loro disco, come si suggerisce su www.nme.com.

I Radiohead hanno già programmato gli step del tour mondiale che esordirà il prossimo 20 maggio. Per ora non non sono previsti appuntamenti in Italia.

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