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Spettacolo,  Rock

Fedez e le sue Roses: il significato della strofa di Dargen D’Amico

Roses, il nuovo singolo di Fedez ft. Dargen D’Amico: il significato

Dargen D’amico e Fedez con un nuovo featuring: ieri l’uscita di Roses, il nuovo singolo che sta causando non pochi dibattiti. Mentre tutti i giornali si scelgono le barricate della denuncia sociale o dell’irriverenza per la strofa di Fedez, ciò che rimane oscuro ai più è l’intervento di Dargen D’amico. Vediamo dunque di fare un po’ di ordine.

Roses: la canzone originale

Roses è una canzone del 2016 del rapper statunitense Saint Jhn, pseudonimo di Carlos St. John. Il successo del brano, però, è dovuto al remix della canzone di Imanbek. Remix che ha trasformato un brano cupo, violento, rap, in un singolo orecchiabile, dance, senza pensieri. Questo è evidente a livello acustico, ascoltando le due canzoni; a livello visivo, confrontando i due video associati ai singoli brani. Insomma il solito successo planetario da remix che svuota il testo per innervare il brano di un sano sound commerciale, più appetibile al pubblico giovanile delle discoteche, delle spiaggie, delle avventure del fine settimana. Più redditizio, per farla breve.

Fedez e D’Amico riprendono proprio questa base, quella commerciale, riscrivendo però il testo, di cui rimane soltanto il ritornello, che infatti suona uguale all’originale e in inglese. Tuttavia, pare che quella del ritornello in inglese non sia una scelta artistica, ma una necessità legale, per così dire.

Ad ogni modo Fedez riparte dal commerciale per dare nuovo senso ad un brano che, diciamocelo, nella versione commerciale tutto il suo senso l’aveva perduto. Lo fa, come spesso ha fatto, con la politica.

Roses, Fedez ft. Dargen D’Amico: Salvini, Gasparri, i meme su Instagram e le querele

Il passaggio tra le versioni dunque sarebbe: Roses di Saint Jhn (testo e base originali), Remix Imanbek (testo originale + base remix), versione Fedez-D’Amico (nuovo testo + base remix).

Nel singolo appena uscito di Roses sono presenti due strofe: la prima affidata a Fedez, la seconda di Dargen D’Amico. La prima è quella di cui tutti parlano, e che contiene riferimenti espliciti alla politica italiana. Motivo per cui si agita il web sul tema querele: sia il web giornalistico, sia quello social. Su Instagram infatti si moltiplicano i meme a tema in questi stessi minuti.

Effetto voluto? Beh, da quel genio di autopromozione che è Fedez ce lo potremmo aspettare. Di fatti, seppur alcuni versi siano molto d’impatto, per la maggior parte ci sembra che la provocazione sia quasi ricercata. Fedez, si sa, se vuole dire peste e corna coi versi lo sa fare molto meglio e molto più duramente. Più che di denuncia o critica sociale, dunque, forse sarebbe il caso di parlare di provocazione, non slegata dalle previsioni di ricaduta mediatica.

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Bella tuttavia l’ironia su Gasparri (anche se già sentita, si pensi a Marcorè o a Guzzanti) e l’iniziale frase in cui si autodefinisce “marito della Ferragni“. Mica una cosa da niente per un rapper dire “marito di” e non il suo nome. E’ quasi come rompere una convenzione, una tradizione. Comunque, di questo già si è scritto.

Roses: il significato della strofa di Dargen D’amico

Ciò che tutti si stanno chiedendo e su cui i giornali glissano è: cosa vuol dire la strofa di Dargen D’Amico? Non lo sappiamo neanche noi: il punto fondamentale per chiarire la questione, sarebbe chiarire cosa indica l’immagine della rosa. Ma non ci siamo arrivati. Inoltre, forse sarebbe chiedere troppo a questo brano, e non ce ne vogliano né Fedez né D’Amico.

Qualche ipotesi però si può fare, mettendo insieme i fili che siamo riusciti a recuperare. Il lettore giudicherà.

L’inizio è forse la parte più comprensibile: critica alla società italiana, riferimento al sistema mediatico del successo, velocità e caducità della fama social/web. Poi c’è questo padre che sfonda la porta e spara, perché il protagonista del testo ha sedotto la figlia con le sue rose. Chi è la figlia? L’Italia? Potrebbe essere solo una metafora del rifiuto? Forse. Sta di fatto però che nell’originale si fa già riferimento al rosé, e questo spiegherebbe anche il perché dei passaggi sul vino di D’Amico. “Standing on the table, Rosé, Rosé, fuck the waters”, recita l’originale; “però se bevo rosé sono felice e sono distratto”, dice D’Amico.

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Il rapper Dargen D’Amico

Inoltre anche lo sparo alla spalla potrebbe essere un intricato rimando o suggerimento dell’originale. Nel testo, infatti, si fa riferimento al film Scarface con Al Pacino, e precisamente alla scena in cui “Tony killed Manolo”. Tony Montana (Al Pacino), infatti, uccide Manny presentandosi sulla porta di casa e sparandogli al petto, proprio poco sotto la spalla, accecato dalla gelosia per la sorella Gina, che Manny ha sedotto e con cui è andato a letto. Il testo di D’Amico recita:

Ma tuo padre sfonda la porta, spara col canna mozza (Ahi)
Accidenti che botta, dice che ti ho sedotta, dice che ti ho corrotta con la mia rosa (Ahi)
Mi ha sparato a una spalla, non ne avevo la colpa

Il verso seguente è “avrei preferito alla coscia”: cosa significhi, solo D’Argen lo sa. Tuttavia la chiusura è ancora una volta una ripresa del testo inglese: “Accidenti la vita è corta”, chiude l’italiano; “Too fast, never ask, if life don’t last”, dice l’inglese di Saint Jhn.

Achille Lauro e Fedez: da Tarantino a Scarface ad American Beauty. Gli artisti italiani e il cinema americano

Ultimo tasselo che manca alla nostra analisi, è ancora grafico: la copertina del video con Fedez e D’Amico tra le rose, che riprende palesemente la celebre scena di quel capolavoro del cinema che è American Beauty, con Kevin Spacey. Tra le rose Fedez e D’Amico posano come Angela Hayes (l’attrice Mena Suvari), immagine scandalosa del desiderio di Lester. E questo ci riporterebbe alla rosa atavica: l’immagine della rosa come piacere sessuale, peccato carnale, desiderio erotico.

 

Un fil rouge che andrebbe indietro a due cult del cinema americano dunque, American Beauty e Scarface. Operazione messa in campo proprio nel video rilasciato qualche giorno fa da Achille Lauro, quello di Bam bam twist. Qui vediamo Claudio Santamaria e la moglie Francesca Barra come novelli Vincent Vega e Mia Wallace. Il film? Pulp fiction, Quentin Tarantino (approfondisci qui).

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