Mame moda Prada, miuccia riparte dall'arte. Look SS19
Moda

PRADA, MIUCCIA RIPARTE DALL’ARTE

Prada spring/summer 2019, patto con l’arte: dalla location agli accessori

Miuccia Prada viaggia da sola. Nel suo universo artitisco orbitano il design e l’arte pura. I riflettori si accendono accogliendo un défilé compiuto e con codici estetici ben definiti.

Verner Panton, tra i designer danesi più apprezzati nel mondo dell’architettura, ritorna alla memoria con i suoi pouf riprodotti da Verpan per Prada. Il Deposito diventa uno spazio dove la moda incontra l’arte e non ha remore a competere.

Mame Moda Prada, Miuccia riparte dall'arte. Location
La location con i pouf di Verner Panton

Gli anni Sessanta rivivono in un flashback che dura un paio di minuti. Il Deposito e gli abiti: Miuccia è una donna sicura di sé e nulla è lasciato al caso.

Da Panton a Cini Boeri, Elizabeth Diller e Kazuyo Sejima, il richiamo all’arte e potente. A loro è stato affidato il nylon: tessuto caro alla maison italiana, nata tra i meandri di Galleria Vittorio Emanuele.

Prada Invites è, in tal prospettiva, un progetto nel progetto. Si progetta una conversazione, complicata per alcuni versi ma libera dal pregiudizio. Per l’arte l’essenziale è evidente agli occhi di tutti così come l’intersezionalità.

Donne, che universo multiforme. Donne che raccontano di donne con una visione distinta ma univoca. Disegno, inventiva, desiderio, progetto. Lume. L’universo femminile sconfinato ma piacevolmente racchiuso da tre menti creative effervescenti.

La collezione primavera/estate 2019 vede protagonista la silhouette a trapezio con mini abiti Sixties. La scollatura profonda è stata sapientemente trattenuta da una banda elastica.

La donna di Miuccia è libera, dinamica, forte nel carattere. È una donna dominante.

 

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La voce Prada è consultabile sul Dizionario della Moda di MAM-e.it

La nipote Miuccia Prada è un ex jeune fille rangée della buona borghesia, sessantottina giudiziosa appassionata di teatro e mimo, iscritta alla scuola del Piccolo Teatro e all’Udi (Unione donne italiane) del Partito comunista. Nel 1978 entra a far parte dell’azienda di famiglia. Insieme al socio e marito Patrizio Bertelli, in vent’anni, la trasforma in un Gruppo mondiale nel settore dei beni di lusso targato Made in Italy. Diviene concorrente con marchi come Louis Vuitton, Chanel, Hermès, Gucci.

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