Moda

MOSCHINO E L’ECCENTRICO RICICLO DI JEREMY SCOTT

“Cardboard Couture”, questo il titolo della collezine Autunno/Inverno 2017/18 creata da Jeremy Scott per Moschino.

Moschino ha portato in passerella una donna così ammaliata dalla moda da vestirsi con qualsiasi materiale possa avvicinarla al mondo dei suoi sogni. Il suo è un vero e proprio antidoto ai cicli di consumo insostenibili. La cura? Recuperare materiali che la maggior parte di noi snobba e indossarli à la Moschino.

La collezione si apre con una serie di silhouette da giorno, eleganti e raffinate, create con ciò che generalmente strappiamo e buttiamo via quando arrivano i nostri acquisti online: il packaging!

Adesivi con scritte “Fragile”, timbri “This Way Up” e avvisi “Do Not Crush”, insieme a profili di nastro adesivo ed etichette da spedizione, diventano l’equivalente dei tessuti couture sui pezzi speciali consegnati da Scott.

La collezione spazia dai capi in cartone al completo superchic, dalla gonna con le frange di giornali ritagliati ai pezzi più audaci in carta millebolle opaca. Il cappotto di cammello è creato con feltro da imballaggio e dettagli di nastro adesivo.

La donna cui si è ispirato Jeremy Scott arriva a trasformare anche i suoi fashion magazine in abiti: editoriali patinati, dedicati alle precedenti collezioni di Scott per il brand, sono evocati su stampe di fogli strappati effetto trompe-l’oeil.

Completi,  pantaloni, vestiti e perfino una “pelliccia” realizzati con quei collage, e abbinati con accessori adati ai look Haute Papier.

Lo sviluppo della collezione introduce materiali nuovi e inconsueti.

La palette sempre più ampia spinge a reiterare le icone dello stile classico attraverso stratagemmi alquanto radicali e poco ortodossi.

Il bag dress di Moschino è reinventato come minidress di plastica mentre le confezioni della lavanderia diventano abiti da cocktail lunghi e sofisticati.

Gli orecchini di diamanti sostituiti da pezzi forgiati con pezzi di lattine; buste della spazzatura sostituiscono l’organza negli abiti da sera

La collezione è la massima espressione dell’high-low. Candelabri, tappeti, scatole di tessuto, perfino le tende, sono chiamati a raccolta per impreziosirla. La moda è alimentata dal desiderio, e questa collezione ne riconosce le conseguenze spesso sottovalutate: il disastro.

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