L’Italia secondo Dolce&Gabbana
Domenico Dolce e Stefano Gabbana omaggiano il Bel Paese con sfilate e progetti speciali
Con le sfilate di Dolce&Gabbana si riapre il sipario delle sfilate sulla laguna di Venezia. La città veneta aveva accolto lo scorso 15 luglio l’alta moda di Pier Paolo Piccioli con la sua Valentino. L’arte incontra la moda e la moda incontra l’artigianalità in un apoteosi di fasti. Minimo comune denominatore? Poesia e tecnica.
L’Alta Sartoria di Dolce&Gabbana a Venezia
Inondata da oltre 500 ospiti, tra vip e volti cari al marchio, la sfilata è stato un vero e proprio spettacolo. Una messa in scena a metà tra una narrazione carnevalesca e una pellicola felliniana, introdotta dalle note di Nessun Dorma di Turandot cantate da Jennifer Hudson con indosso uno scenografico abito dorato. 1oo modelle su 100 gondole sono attraccate sulla passerella di Piazza San Marco.
«Questa collezione è un tributo a Venezia, all’opulenza della sua storia oltre che all’artigianato che ha costruito e continua a costruire i suoi tesori. C’è l’architettura, il carnevale, il vetro, i mosaici, il leone, Tintoretto e Casanova. E anche la laguna le cui ombreggiature vengono raccontate dalla superficie del satin. Abbiamo esplorato molti aspetti di Venezia e abbiamo cercato di trasferirli negli abiti utilizzando anche i materiali originali come il vetro e la murrina il che ci ha consentito di sperimentare anche nuove tecniche di lavorazione»
In passerella, hanno sfilato sofisticate sete, velluti, broccati e dettagli in vetro e cristallo, uniti a ricami e tessuti preziosi che riproducono le murrine. Tutto evoca l’arte di Venezia e la sua storia. Inoltre, uno speciale satin double riporta alla mente l’effetto dell’acqua, mentre è ricorrente il tessuto plissettato, omaggio al couturier veneziano Fortuny.
Le sfilate di alta moda dedicate all’Italia
“That’s amore!” cantava Dean Martin. Ed effettivamente quello di Dolce&Gabbana per la loro nazione è un amore sconfinato. Il duo formato da Stefano Gabbana e Domenico Dolce ha, da sempre, raccontato l’Italia nelle loro collezioni. Da nord a sud, ne hanno esaltato le bellezze e fatto conoscere le tradizioni più intime e preziose, non senza qualche caricatura. Hanno fatto dell’Italia e dell’italianità il loro biglietto da visita. Tra abiti ispirati alla tradizione siciliana e hashtag come #DGlovesItaly, Dolce&Gabbana hanno attraversato lo Stivale con la loro alta moda itinerante, dedicando ad ogni città una collezione ad hoc in grado di raccontare e rappresentare al meglio culture, tradizioni, paesaggi e monumenti storici. Non solo Venezia dunque, ma anche Capri, Palermo, Monreale, Firenze, Como e Milano.
Le sfilate di Dolce&Gabbana in Sicilia
La Sicilia in particolare -terra natale di Domenico Dolce- è stata (e continua ad esserlo) fonte inesauribile di creatività. Erano poco più che ventenni squattrinati ma con un sogno nel cassetto, quando tra le loro prime raffazzonate sfilate veniva presentato “il vestito siciliano”.
Ispirato ad una sottoveste, presenta delle robuste bretelle, un corpetto aderente con inserti in pizzo neri e una gonna che si allarga verso il basso. È stato definito uno dei cento abiti più importanti mai disegnati. La Sicilia é l’Itaca del duo, la terra del ritorno ma anche quella di partenza. È qui infatti che, nel luglio del 2012, il marchio debutta con la sua prima collezione di alta moda, a Taormina. Oltre che aver tradotto in abiti le peculiarità di una regione, hanno sfilato nei luoghi più rappresentativi: Palermo, Monreale, Agrigento e Sciacca rendendo di volta in volta la città protagonista della moda e la moda protagonista della città.
Non solo moda, Dolce&Gabbana valorizzano anche la tradizione culinaria siciliana con delle speciali collaborazioni con Fiasconaro, i maestri del panettone artigianale e con Tancredi, lo storico rosso della casa vitivinicola siciliana Donnafugata.
Sul quel ramo del Lago di Como… dove sfilarono Dolce&Gabbana
Il Rinascimento fiorentino
Settembre 2020, è la volta del capoluogo toscano. Sfila la collezione dal titolo “Rinascita”, un omaggio alla nascita della moda italiana, nel 1951, a Firenze e all’arte rinascimentale. Dolce&Gabbana riflettono sul concetto di rinascita come nuovo punto di partenza e di riscoperta del bello.
«Non avevano quasi nulla, eppure solo con quel poco, sostenuti da un’enorme creatività e da un immenso bagaglio tecnico, sono riusciti a dare vita a un nuovo sistema». Hanno affermato i due stilisti
Inoltre, le collezioni che hanno sfilato in diversi luoghi suggestivi della città, hanno racchiuso la lunga storia culturale e artistica della città che ha dato i natali a Dante Alighieri, una storia che parla di eleganza senza tempo e della maestria dei suoi laboratori artigiani. Gli abiti sembrano usciti direttamente da un dipinto botticelliano. Gli elementi della natura, i paesaggi bucolici vengono messi in stoffa con colori accesi: malva, papavero e fiordaliso, blue bonnet, ciliegio e girasole.
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