GucciFest
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GucciFest: il sogno continua

GucciFest continua. Pubblicate altre due puntate:  At the post office e The Theatre

La moda si fa performance, risponde così alle esigenze imposte dal presente. In un momento in cui il web è l’unico luogo per la socialità, Alessandro Michele ha ideato una miniserie per la presentazione della collezione Gucci Ouverture. Scopo, oltre le vendite, è l’evocazione di nuove possibilità interpretative. La serie non vuole narrare una storia, ma far riflettere attraverso scene di vita.  Sono stati pubblicati, su Guccifest.com, Weibo e YouTube, il terzo e quarto episodio. Ma andiamo con ordine.

GucciFest: At the post office, il terzo episodio


La protagonista è sempre Silvia, l’attrice e performer Silvia Calderoni, che si reca all’ufficio postale per imbucare una lettera d’amore, sarà per caso rivolta al misterioso personaggio della prima puntata? Silvia, circondata da eccentrici personaggi, si perde ascoltando le loro conversazioni. L’attenzione cade però su un uomo occupato in una telefonata. É Achille Bonito Oliva, critico d’arte italiano, immerso in una riflessione sull’epoca attuale, epoca fatta di conflitti, ma anche di gioiose differenze che si riflettono nell’arte. Dall’altra parte della cornetta c’è lui, Harry Styles. Acclamato nei commenti delle puntate precedenti, finalmente entra in scena. Indossa una t-shirt rosa che recita ‘Gucci loves pink eschatology’. Torna il tema del gender fluid. La t-shirt parlante ha due numeri: 21, l’anno della fondazione del brand e 25, numero fortunato del direttore creativo.

I look della puntata

I look presentati, che saranno venduti con l’esclusiva etichetta ‘Ouverture Something That Never Ended’, spesso sono un richiamo a pezzi delle passate collezioni, se non proprio la riproposta di questi pezzi. La borsa Jackie 1961, la Horsebit 1955, i calzini con lo stemma di Chatsworth, residenza signorile e location di una vecchia campagna. Ma anche pezzi nuovi come le Gucci Basket, sneakers alte con dettagli fluo. Un continuo dialogo tra presente e passato. Novità e tradizione. Ma sembrerebbe anche un richiamo alla moda second hand, ricordiamo infatti che Gucci ha recentemente lanciato una collaborazione con The Real Real per il resale degli abiti vintage del brand.

GucciFest: The Theatre, la quarta puntata

Definito sul web l’episodio più emozionante, in questa puntata la realtà diventa palcoscenico. Il focus è sul teatro. É qui che Silvia si reca per un’audizione e, incoraggiata dall’amico e collega Jeremy O. Harris, sale sul palco. Si  esibisce insieme alla coreografa, Sasha Waltz, nel ‘Bolero’ di Ravel. Nell’ultima scena l’esercizio di riscaldamento prende una piega inaspettata. Tutti i protagonisti, anche chi inizialmente assisteva dalle poltrone, si uniscono in una performance. Si abbandonano alla musica, i confini dei corpi si fanno sfumati. Un tutt’uno di corpi. Questo, come la coreografa tedesca ha affermato, vuole rappresentare l’innato bisogno di vicinanza, di intimità. Vicinanza che è venuta meno in questo momento di distanziamento sociale. Probabilmente è per questo che il quarto episodio risulta, per ora, quello più apprezzato dal pubblico.

I look del quarto episodio

 

 

Il festival delle lucciole

Continua parallelamente la presentazione degli artisti emergenti. Lucciole, come li ha definiti Alessandro Michele, che portano luminosità in un momento in cui la notte sembra avvolgere tutto. Sono quattro gli artisti presentati questi giorni, attraverso dei brevi film:

  • Bianca Saunders: presenta ‘The Pedestrian’. La stilista esplora il concetto di uomo perfetto, presentando otto look maschili.
  • Mowalola: presenta ‘Drip city’. Look provocatori che esplorano le identità sociali e di genere, ispirandosi all’estetica grintosa della cultura giovanile nigeriana e londinese.
  • Rave Review: presenta ‘Jord, Luft, Eld, Vatten’. Il brand nato dalla collaborazione del duo Josephine Bergqvist e Livia Schück, si concentra sul riutilizzo creativo, materiali insoliti e processi produttivi rispettosi dell’ambiente.
  • Jazebelle Cormio: presenta ‘La Tassinara’. Il suo lavoro si caratterizza per un approccio insolito all’artigianato e alla tradizione. Tra città e campagna. Influenzata dalla cultura tirolose-austriaca

Tutti questi lavori, saranno 15 in totale, sono disponibili su You Tube, Weibo e GucciFest.com

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