Gucci Uomo FW20
Moda

Gucci uomo FW20, a Milano si ritorna bambini

La nostalgia del passato sotto una chiave politicamente corretta. L’interpretazione della collezione Gucci Uomo FW20

Alessandro Michele ritorna bambino. Una scatola magica che apre, dinanzi a tutti, durante la Milano Moda Uomo e in occasione dello show Gucci Uomo FW20.

Un carillon che risuona lentamente seguendo le lancette del passate che tornano indietro come un flashback. Un cappotto in velluto, un cardigan a rombi della domenica mattina; i calzoncini abbinati con i calzini bianchi e i mocassini. E ancora, un pantalone sartoriale in velluto a coste

La collezione autunno/inverno 2020-21, che gioca sul gender fluid, mette in passerella anche le Baby Jane: le calzature rese celebri da Richard Felton Outcault, padre letterario di Buster Brown e dell’amata Mary Jane.

Ritornare infanti con un tocco di nostalgia piacevole; commovente per l’ingenua fanciullezza con il quale guardavamo al futuro. E ci vestevamo senza dar alcuna importanza al ruolo che un abito interpreta nella società. Ieri come oggi, con la stessa intensità.

 

Il male dell’uomo contemporaneo: il maschilismo secondo la Gucci Uomo autunno/inverno 2020-21

Solo di recente, nel nostro linguaggio quotidiano abbiamo introdotto il termine gender fluid: una non definizione dell’essere umano. Un uomo, insomma, che in passato avremmo definito androgino. Un figlio della Luna, secondo Platone nel suo Simposio.

L’ἀνδρόγυνος vince sulla mentalità maschilista che vede il maschio al centro della società. Scinde il significato dei ruoli dove non esiste preda e predatore; misoginia o misandria.

Gucci ritorna sulle passerelle milanesi dicendo addio al progetto co-ed. Una manovra, probabilmente, per ristabilire equamente la differenza tra uomo e donna senza rimarcarne però le diversità,

Questa mascolinità tossica, infatti, finisce per nutrire prevaricazione, violenza e sessismo […] È giunto il momento di celebrare un uomo libero di autodeterminarsi senza costrizioni sociali, senza sanzioni autoritarie, senza stereotipi soffocanti“.

Un salto nel tempo, insomma, quando, durante l’infanzia nessun essere su questo mondo è dotato di malizia.

 

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