Moda

CHLOË SEVIGNY REGISTA PER MIU MIU

Il tredicesimo film commissionato da Miu Miu per Women’s Tales, la serie di corti realizzata da donne che esplorano la femminilità del XXI secolo con occhio critico.

Chloë Sevigny, attrice, che ha debuttato come regista nel 2016 al Festival del Cinema di Cannes con il cortometraggio “Kitty”, ha firmato per Miu MiuCarmen“, la cui première avrà luogo proprio oggi a New York durante la Fashion Week al cinema Roxy.

La serie Miu Miu Women’s Tales è stata presentata nell’ambito del programma delle Giornate degli Autori della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia durante le ultime cinque edizioni.

I precedenti cortometraggi della serie Women’s Tales sono “That One Day” di Crystal Moselle, “Seed” di Naomi Kawase, “Les 3 Boutons” di Agnès Varda, “De Djess” di Alice Rohrwacher, “Somebody” di Miranda July, “Spark and Light” di So Yong Kim, “Le Donne della Vucciria” di Hiam Abbass, “The Door” di Ava DuVernay, “It’s Getting Late” di Massy Tadjedin, “The Woman Dress” di Giada Colagrande, “Muta” di Lucrecia Martel e “The Powder Room” di Zoe Cassavetes.

Ma torniamo al corto della Sevigny: cosa ci vuole per essere veramente divertenti? La cabarettista Carmen Lynch lo sa. Mentre la osserviamo tra gli specchi in camerino e il palcoscenico su cui si esibisce – passando per le strade piene di confusione di Portland e una drogheria aperta tutta la notte – ci viene offerta l’opportunità di gettare uno sguardo nell’intimo di un individuo davvero di talento. Le luci sature della città e il neon vacillante delle insegne dello showbiz diventano il fondale fugace e transitorio di Carmen, che si confronta con se stessa – il proprio aspetto, i propri sogni, gli strani rituali dell’accoppiamento nel mondo moderno – attraverso il confronto con il pubblico. Che a volte ride con lei, altre no.

L’atmosfera di Carmen è sciolta, voyeuristica, improvvisata, e riflette l’interesse di Chloë Sevigny di “realizzare un corto che racconta un percorso, l’essere donna, l’ego dato dalla celebrità; che parla dell’amore per il mestiere, l’amore per l’arte, la sua ripetizione”. Il copione si sviluppa intorno al materiale cabarettistico prima scritto da Carmen Lynch e poi ulteriormente rielaborato con grande intuito dalla regista.

Il film coglie molto bene quella che sono,” dichiara la Lynch. “Quando sei sulla strada, anche se sei sola non ti sembra nemmeno più di esserlo. Molti di noi comici sono introversi, osservano e ascoltano”.

Tutti i grandi comici – da Bill Hicks a Sandra Bernhard – oscillano infatti tra ironia e introspezione, commedia e personale tragedia. “Carmen” riprende questa affascinante mitologia offrendo un ritratto sincero, tenero e malinconico fatto da un’artista per un’altra artista, che potrebbe anche essere qualsiasi donna coraggiosamente disposta ad aprirsi con gli altri.

Di seguito, il trailer:

 

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