Moda

EMPORIO ARMANI FALL 2017

Ha sfilato a Milano la collezione Autunno/Inverno 2017 Emporio Armani

Giorgio Armani non è mai stato uno che le manda a dire, è sempre molto diretto e franco quando prende una posizione, e lo è stato anche questa volta, dicendo la sua sulla esplicita avversità di molti suoi colleghi che si sono detti assolutamente contrari a vestire Melanie Trump, a causa delle idee e della politica del marito Donald.

Re Giorgio, come viene chiamato, ha dichiarato che non ci vedrebbe nulla di strano, e che è semplicemente il suo lavoro che va oltre la politica: perché si dovrebbe rifiutare di vestire una donna, una bella donna. Ha aggiunto che trova un miglioramento anche nell’immagine del neo-presidente Donald Trump, si presenta in maniera meno grottesca, è dimagrito, la sua acconciatura è meno vistosa e le sue esternazioni hanno toni meno estremi e aggressivi.

Su quest’ultimo punto ci sarebbe da discutere, basta andarsi a riguardare il primo discorso ufficiale del neo-Presidente per rendersi conto che i toni sono tutt’altro che concilianti, quanto al resto concordiamo sul fatto che sia un po’ bizzarro questa specie di embargo nei confronti della first lady, ma che d’altro canto ci sembrano comprensibili le motivazioni addotte da alcuni designer, che si sono sentiti oltraggiati e feriti da molte esternazioni di Trump sui diritti civili e delle minoranze.

Il designer ha aggiunto che spera che il suo operato faccia ricredere molti di quelli che lo criticano aspramente.

Toni concilianti, come rassicurante è l’estetica della collezione Autunno/Inverno 2017 Emporio Armani: un’impronta forte e riconoscibile per abiti che non hanno bisogno di stupire con silhouette bizzarre o colori stravaganti, ma che vogliono essere confortevoli e moderni. Come i pantaloni “degagè”, indossati su giacche fascianti; gli smoking sono in velluto, le giacche hanno pattern grafici e si indossano con pettorine di pelliccia.

Armani aggiunge che è finita l’era dei “negozi mausoleo”, che appartengono a un retaggio vecchio e che annoia i giovani, e che bisogna rinnovare anche il concetto di boutique.

Chi si ferma è perduto, e l’inossidabile maestro della moda lo sa bene.

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