Arte,  Mostra

Cariatidi per i 90 anni di Arnaldo Pomodoro

Scultura a Milano. Per festeggiare i 90 anni di Pomodoro, la Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale sarà il fulcro di una grande antologica che abbraccerà l’intera città e alcune delle sue sedi espositive più prestigiose

90 anni di Pomodoro. Cariatidi

Sala delle Cariati: il percorso prende avvio da qui, nello spazio neoclassico del Piermarini, scandito dalle Cariatidi di Gaetano Callani. Per festeggiare i suoi novant’anni Arnaldo Pomodoro da Montefeltro (è nato a Morciano di Romagna nel 1926) ha scelto di esporre i lavori di una vita nel luogo simbolo della milanesità, di cui oggi si sente parte integrale.

E Milano ricambia con una incontenibile mostra antologica (la cura, magnifica, è di Ada Masoero, il progetto di Fondazione Arnaldo Pomodoro e Palazzo Reale con Mondo Mostre Skira) da leggersi come il racconto commosso di una vita e di un divenire artistico, che si concentra in piazza Duomo, e poi si dilata e ramifica nell’intera città, attraverso più sedi.

Basterebbero i 30 lavori esposti nella cornice delle Cariatidi per fare la storia dello scultore Pomodoro. Basterebbero i bassorilievi degli anni Cinquanta in piombo, argento e cemento, nei quali emergono già ben visibili le trame segniche del futuro lavoro. Le colonne e le spirali, i dischi e gli steli, le sottili aste come spade di samurai, la babele di crittogrammi, le masse fuse di bronzo dorato, bellissime e algide come stelle cadute.

Ecco l’opera somma, “La Colonna del Viaggiatore”, del 1962, un cilindro alto oltre cinque metri e mezzo, lucido all’esterno e torturato di spaccature all’interno, a rivelare un’ansia incontenibile a scoprire lo spazio interiore, il cuore, e l’anima delle cose, se ci fosse. E’ quasi un lavoro tridimensionale.

Lo stesso che guida la mano di Pomodoro quando realizza la Sfera (1960-1962:un corpo geometrico dalla superficie perfetta, levigata, lucida, che a un certo punto si spacca rivelando una seconda sfera che, a sua volta, rompendosi rivela una tale confusione di ingranaggi e di linguaggi che può essere letta come una metafora potente della complessità del mondo.

L’opera di Pomodoro è rasserenante e insieme spiazzante, sempre in bilico tra le forme della materia e le ragioni delle forme. Un pensiero, una ragione, un percorso artistico che si sviluppa dal cuore di Palazzo Reale all’adiacente Piazzetta Reale, con l’opera ambientale “The Pietrarubbia Group”; prosegue per la Triennale e la Fondazione Arnaldo Pomodoro di via Vigevano, dove quattro progetti ‘visionari’ dialogano con le sculture, lo spazio e le architetture circostanti. Continua poi per via Manzoni: al Museo Poldi Pezzoli sono esposti sedici Teatrini, fiabesche scenografie che raccontano il lavoro per il palcoscenico svolto da Pomodoro negli anni Ottanta.

Prosegue infine da Piazza Meda a Largo Greppi fino all’ex sede della Fondazione Pomodoro di via Solari, dove ci si perde tra Dischi, Torri e la monumentale opera ambientale “Ingresso nel Labirinto” una sorta di percorso tracciato nella Babilonia creativa di segni criptici, simboli, cabala e misticismo, che negli anni, 1995-2011, hanno portato all’opera compiuta.

Arnaldo Pomodoro, Milano, Palazzo Reale e sedi varie.

Dal 30 novembre al 5 febbraio

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