McArthur Binion è a Firenze con la mostra Modern Ancient Brown
Resta aperta fino all’11 febbraio 2021 al Museo Novecento di Firenze la mostra Modern Ancient Brown. La prima in un’istituzione europea del noto artista afroamericano McArthur Binion.
McArthur Binion e la lotta contro il razzismo
L’artista afroamericano è impegnato – fin dagli anni 70 – sia con la sua ricerca di un’alternativa all’arte minimalista, sia, con la sua Fondazione, nella lotta contro il razzismo.
Oltre che artista e poeta, è appunto fondatore di una associazione (che si chiama anch’essa Modern Ancient Brown) istituita nel 2019 a Detroit nata per promuovere il lavoro di artisti black che si dedicano all’interdisciplinarietà tra arti visive e letteratura. Lavoro, spesso, sotto rappresentato.
“Ho sviluppato l’idea di Modern Ancient Brown quarant’anni fa. Volevo che il mio lavoro: uno, fosse contemporaneo; due, avesse una storicità; tre, onorasse i Black and Brown painters che sono venuti prima di me. È anche una sorta di autoritratto: McArthur Binion e Modern Ancient Brown: MAB e MAB. Non male“.
La mostra
In questo anno cos¡ particolare attraversato dalla pandemia mondiale e dai movimenti del Black Lives Matter, la mostra del Museo Novecento assume connotazioni di enorme significato sia per i contenuti politici e civili che, naturalmente, per quelli artistici.
La mostra Modern Ancient Brown si trova al pian terreno del complesso rinascimentale del Museo Novecento. Curata da Lorenzo Bruni e organizzata in collaborazione con la galleria Massimo De Carlo, Milano/Londra/Hong Kong, comprende opere realizzate tutte nel 2020. Appositamente per gli spazi del museo fiorentino e per il ciclo espositivo Duel, ideato dal Direttore Artistico del Museo Novecento, Sergio Risaliti.
Una curiosità: Le opere, su carta e tavola, sono state create da McArthur Binion in periodo di totale lockdown.
Il progetto, presentato al Museo Novecento e frutto di due anni di indagine, ha avuto inizio nell’ideazione di una grande opera astratta su tavola, che è collocata nella cornice preesistente sopra l’altare della cappella rinascimentale al piano terra del museo, che costituisce una delle tre sale dedicate al ciclo espositivo Duel.
Le altre opere dell’artista, che interagiscono con gli altri due ambienti, consistono in due cicli pittorici animati dalla stessa ricerca sull’eredità della pittura astratta modernista. In relazione a un contesto più ampio, ovvero all’esigenza della società umana di lasciare tracce e storia di sé, ma al contempo di proiettarsi nel futuro.
A chi consigliamo questa mostra
Naturalmente a tutti ma – in particolare – a chi è sensibile alla difesa dei diritti umani, delle uguaglianze e delle diversità, verso una sempre più corretta ed equa rappresentazione della realtà e della costruzione delle relazioni umane. Soprattutto nell’epoca che viviamo di ripensamento dei valori dominanti e dei codici di interpretazione della storia passata e di quella contemporanea. Nella prospettiva di un futuro più tollerante e inclusivo.
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