Arte

L’arte raffinata di Domenico Gnoli alla Fondazione Prada

Domenico Gnoli alla Fondazione Prada di Milano dal 28 ottobre al 27 febbraio 2022

Fondazione Prada presenta “Domenico Gnoli”, una retrospettiva dedicata ad uno degli artisti italiani più raffinati del dopoguerra. Un vero gigante della creatività moderna, che  è riuscito lì dove hanno fallito in molti. Ha trovato l’astrazione nella vita di tutti i giorni; semplicemente ingrandendo ed esplorando nel dettaglio le forme e gli oggetti più banali del mondo. Come una bretella, un bottone o un’acconciatura.

 

 

L'arte raffinata di Domenico Gnoli alla Fondazione Prada

 

Domenico Gnoli

Romano, con padre poeta e madre ceramista d’origine francese, lavorava a Spoleto.

«Sono nato sapendo che sarei stato pittore, perché mio padre, mi ha sempre presentato la pittura come l’unica cosa accettabile», disse un giorno

Non tutti sanno che,  prima di sbarcare nel mondo delle gallerie e dei musei  ha fatto l’attore. Qualche ruolo a teatro e soprattutto al cinema, dove ha interpretato un ufficiale francese nel film La Fiammata di Blasetti del 1952 accanto a stelle dell’epoca come Eleonora Rossi Drago e Amedeo Nazzari. Poi più nulla.

 

L'arte raffinata di Domenico Gnoli alla Fondazione Prada

 

Va a Parigi, frequenta artisti come Ernest Fuchs e Friedensreich Hundertwasser e inizia a fare lo scenografo. Jean-Louis Barrault gli affida scene e costumi di La belle au bois dormant di Jules Supervielle, ma lo spettacolo non si farà mai.

Inizia a viaggiare. Prima Londra, poi Zurigo, fino a New York dove vive per qualche tempo. Fa l’illustratore per Life, Fortune, Horizon, Sports Illustrated, Show Magazine, Glamour e Playboy. Per il magazine di viaggi Holiday gira il mondo, facendo il disegnatore-reporter. Conosce stilisti, designer, artisti e soprattutto Cecil Beaton, l’uomo che gli cambia il modo di vedere la vita.

Ma la svolta definitiva arriva nel 1964 quando Gnoli si innamora dei dettagli degli oggetti. All’improvviso l’infinitamente piccolo, il particolare trascurabile si piglia tutta la scena. Mischia la pop art al Rinascimento, punto di partenza di ogni sua tela. E mischia  anche l’acrilico con la sabbia, una materia asettica che non permette di scorgere i passaggi del pennello.

 

L'arte raffinata di Domenico Gnoli alla Fondazione Prada

 

Domenico Gnoli alla Fondazione Prada

La mostra si presenta come una retrospettiva che riunisce più di 100 opere realizzate da Domenico Gnoli (Roma, 1933 – New York, 1970) dal 1949 al 1969 e altrettanti disegni. Una sezione cronologica e documentaria con materiali storici, fotografie e altre testimonianze contribuisce a ricostruire il percorso biografico e artistico di Gnoli a più di cinquant’anni dalla sua scomparsa.

La ricerca alla base del progetto concepito da Germano Celant è stata sviluppata in collaborazione con gli archivi dell’artista a Roma e Maiorca, custodi della storia personale e professionale di Gnoli.

Le opere dell’artista sono raggruppate in serie tematiche, grazie alle quali è possibile riconoscere come ogni opera abbia generato altri suoi lavori in una coerente direzione espressiva.

 

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