Arte

“Il grande nero cretto” di Burri a Los Angeles

Nel 2016 il Guggenheim di New York, con la mostra The Trauma of Painting  ha sancito la grande riaffermazione dell’opera di Alberto Burri come massimo esponente dell’arte del secondo Novecento.

Burri oggi colleziona record nelle aste di Sotheby’s, le serie dei Sacchi e le Plastiche vengono battute a cifre di milioni di Euro, ma sono i Cretti a definire il suo più noto trademark.

Il ciclo dei Cretti inizia nel 1973 e su questo filone si colloca il sudario di cemento con cui rivestì i resti di Gibellina terremotata in un famoso esempio di Land Art.

Lo stimolo per il Grande Nero Cretto ed altri Cretti è dovuto certamente alla passione che l’artista ebbe per le superfici della Death Valley californiana.

Ed è a Los Angeles che il Dipartimento di Italiano di UCLA e l’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles si preparano a celebrare il quarantesimo anniversario della donazione del Grande Nero Cretto, la più monumentale delle opere di Burri al di fuori dell’Italia, che l’artista consegnò all’Università e simbolicamente agli spazi che l’avevano ispirato.


Il 9 e 10 Gennaio 2017, alla scultorea parete collocata nel giardino, sarà dedicato il simposio “BURRI PROMETHEIA” ideato attorno al tema del fuoco, elemento fondamentale nella ricerca di Burri
.

Il programma sarà inaugurato presso Royce Hall di UCLA dalla proiezione  in anteprima mondiale del film VARIAZIONI: A Visual Polyphony (2017) di Giuseppe Sterparelli.

Un viaggio alla scoperta delle sperimentazioni che l’artista sviluppò con il poeta Emilio Villa (1914-2003), per le cui liriche creò le sue prime combustioni su carta.

La fotografia del film è Lisa Rinzler, acclamata cinematographer per Wim Wenders, Scorsese e altri autori contemporanei e vincitrice di Emmy, Sundance, Independent Spirit.

Le immagini sono girate in gran parte nel deserto della Death Valley, dove Rinzler e il regista hanno incontrato una dimensione di assolutezza, quasi un “grado zero” della terra, che ha il suo apice proprio nell’incontro ideale con il Cretto di Los Angeles.

Ancora la fiamma e l’esercizio da parte dell’uomo di controllare la materia sono al cuore anche del secondo film in cartello: Alberto Burri e Piero della Francesca: le due rivoluzioni (2015) di Luca Severi, che sarà proiettato il 10 gennaio all’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles.

Il riferimento poetico alla figura di Prometeo è un omaggio evidente alla sete di ricerca e alla disapprovazione dei limiti che furono proprie di Burri a celebrazione di questo aspetto una performance percussiva di John Densmore, batterista del gruppo The Doors, dialogherà con l’installazione luminosa Desert Flows dell’artista visuale Alessandro Marianantoni esaltando i valori formali del Grande Nero Cretto.

Readings di poesie inedite di Emilio Villa sulla pittura di Burri chiuderanno l’evento nell’interpretazione del poeta Paul Vangelisti, accompagnati da Thomas Harrison e studenti di UCLA.

ENTI ORGANIZZATORI UCLA Department of Italian, Istituto Italiano di Cultura,Los Angeles

IDEAZIONE E CURATELA Giuseppe Sterparelli, Thomas Harrison

PARTNERS Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri |UCLA Division of Humanities, College of Letters & Science| UCLA Herb Alpert School of Music UCLA Department of Art History | UCLA Center for European & Russian studies | Hammer Museum

Con il gentile supporto di: UCLA Laboratory for Environmental Narrative Strategies| Environmental Humanities at UCLA | UCLA School of Theater, Film & Television | Aleksander Win | Tenute Silvio Nardi, Montalcino

Evento riconosciuto dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo

 

Articoli correlati su Alberto Burri

 

Salva

Salva

Salva

Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.

CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ!