GILLO DORFLES ALLA TRIENNALE
I disegni del grande artista, critico d’arte friulano ma milanese d’adozione, in mostra alla Triennale dal 12 gennaio
Gillo Dorfles inventò “VITRIOL“, personaggio fantastico che comparì per la prima volta nel dipinto, esposto nella mostra, del 2010 e poi di nuovo protagonista di una serie di disegni e appunti realizzati nella seconda metà del 2016.
«“VITRIOL” è uno degli acronimi più usati dagli alchimisti, le cui iniziali stanno al posto di “Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem”, ovvero “Visita l’interno della terra e con successive purificazioni, troverai la pietra nascosta”, attraverso la figurazione molto spesso si riesce, al di là della propria “conoscenza cosciente”, per approdare a una sorta di figurazione dell’inconscio: alcuni miei disegni provengono dall’inconscio, e si affacciano sul foglio di carta attraverso elementi figurativi che ovviamente derivano da uno stato di coscienza, non razionalizzato».
È il Gillo Dorfles scrittore a parlare qui, ma soprattutto lo studioso di psichiatria, attento lettore di Goethe, Jung e Rudolf Steiner, una sorta di filo conduttore presente in tutti i suoi scritti, soprattutto là dove affronta il tema della creatività, accanto a quello della interpretazione.
Nell’insieme, accanto al dipinto del 2010 sono esposti, per la prima volta, 18 disegni, una anteprima assoluta e una grande novità, in quanto rappresentano altrettanti capitoli di una storia che è un viaggio, anche un po’ misterioso, alla ricerca della “pietra nascosta”.
I disegni riportano appunti, citazioni in lingua di Goethe, Jung, Steiner, più una serie di parole e di numeri che prima di essere parole sono disegni, composizioni, linguaggi da decifrare.
Sorprende come Dorfles non si stanchi mai di ricercare, di andare oltre il limite della conoscenza, senza mai abbandondare il controllo di una ragione, aperta, eclettica come è eclettica la sua figura di intellettuale.
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