Moda,  Arte

La mostra tributo a Salvatore Ferragamo nel suo paese natio

Cinque street artist, cinque creazioni di Salvatore Ferragamo a Bonito, dov’è nato il “Calzolaio dei Sogni”

 

Salvatore Ferragamo, il “Calzolaio dei Sogni”, scoprì la sua passione per le scarpe, e ne creò i primi modelli a Bonito, Avellino, dove nacque nel 1898. E proprio nel suo paese natio tra due giorni, il 28 luglio, verrà inaugurata la mostra “Impronte”, allestita presso il Convento Francescano di Sant’Antonio. dove il “Calzolaio dei Sogni” scoprì la sua passione per le scarpe, e ne creò i primi modelli. 

In esposizione 5 calzature realizzate dal celebre artigiano-artista tra gli anni ‘30 e ‘40 del ‘Novecento. Queste creazioni sono tra le più rappresentative della sua produzione del periodo e della storia della moda e del design italiano, e dialogano in maniera coerente con altrettanti interventi di arte pubblica realizzati sugli edifici del centro cittadino dai 5 artisti coinvolti nella manifestazione, e cioè Tellas, Gola Hundun, Milu Correch, Giulio Vesprini e Millo. Proprio come questi giovani artisti, Ferragamo era guidato da precisi canoni estetici e dotato di un’inesauribile curiosità nei confronti dei materali più inconsueti, che trasformava con straordinaria abilità in manufatti d’impareggiabile bellezza e concezione rivoluzionaria. Ognuno dei creativi coinvolti ha catturato alcune caratteristiche peculiari dl lavoro di Salvatore Ferragamo: Gola Hundun ha scelto l’insolito modello con punta a corno di rinoceronte, creato nel 1938, per la sua indagine del mondo animale; Millo si è lasciato ispirare dall’iconico modello di sandalo creato per Judy Garland che, con i suoi colori accesi, crea un contrasto dinamico con il meticoloso bianco e nero e tratto grafico dell’artista; Milu Correch si è ispirato ad un sandalo a zeppa dipinta a mano con piccoli mazzi di fiori in linea con il suo lavoro sugli elementi floreali e sull’immagine femminile. Uno stivaletto in tela dipinta a motivo di foglie ha permesso a Tellas di indagare sul sodalizio con la natura, mentre Giulio Vesprini, che ha fatto delle geometrie e del dosaggio sapiente dei colori la sua firma stilistica, ha preso spunto dal sandalo Diva, realizzato nel 1941 con fasce di camoscio policromo,

La mostra nasce dalla volontà del Collettivo Boca e del Comune di Bonito di rendere omaggio all’artigiano-artista bonitese, trovando da subito l’appoggio del Museo fiorentino a lui dedicato.

“Impronte”

Dal 28 luglio al 31 agosto 2016

Convento di Sant’Antonio

Bonito (Avellino)

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