Mame Arte: Correggio la Sant'Agata ritrovata
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Correggio: la sant’Agata ritrovata

Al Palazzetto Baviera di Senigallia sarà mostrata al pubblico l’opera ritrovata di Correggio (1489-1534) la Sant’Agata.

DAL 14 MARZO AL 2 SETTEMBRE 2018 SARA’ MOSTRATA LA SANT’AGATA DI SENIGALLIA DI CORREGGIO

Il pittore Antonio Allegro detto Correggio, città dal quale proveniva, è uno dei grandi Maestri insieme a Leonardo, Raffaello, Mantegna e Michelangelo. La sua arte aprì letteralmente una nuova stagione artistica all’insegna della novità compositiva e stilistica.

La dolcezza dei suoi visi, dei suoi incarnati era in contrapposizione alla Scuola Veneta del tempo, prediligeva una grazia e una eleganza sofisticata che ne divennero marchio identificativo.

Furono molte le caratteristiche nuove che introdusse nei suoi dipinti, a iniziare dall’apparato prospettico e chiaroscurale. Questi due elementi permettevano una immersione quasi totale oltre che tonale all’interno delle sue opere e un coinvolgimento emotivo differente rispetto al passato.

Vasari di lui diceva: «..tengasi pur per certo che niuno meglio di lui toccò i colori.. certissimamente Antonio meritò ogni grado et ogni onore da vivo, et ogni gloria dopo la morte».

Correggio può essere considerato l’autentico precursore di un’arte che letteralmente esploderà circa quattro secoli dopo con il Neoclassicismo. La plasticità dei suoi corpi, prevalentemente nudi, possiede una tale morbidezza e sinuosità da apparire calda e voluttuosa. Nell’arco della sua carriera ha considerato ogni soggetto dal profano a quello sacro.

L’incredibile scoperta

Ne è testimonianza l’importante ritrovamento della Sant’Agata con il suo incantevole viso Rinascimentale. Il dipinto apparteneva ad una nobile famiglia di Fano, è qui che nel 2004 Dario Fo la vide e associò quel volto alla moglie del Correggio, Jeronima. Oggi grazie a quella scoperta e alla partecipazione dell’Associazione Amici del Correggio e al Prof. Claudio Paolinelli il dipinto torna ad essere esposto pubblicamente.

L’opera non ha una datazione certa e neanche un committente si ipotizza possa essere stata realizzata i primi Anni’ 20 del ‘500. La compositio è fedele, ritrae Sant’Agata “di Senigallia”, martire patrona di Catania mentre contempla i simboli del suo martirio. Si è ipotizzato anche che fosse una “prova” prima di realizzare l’Adorazione degli Uffizi, lo Sposalizio mistico di Santa Caterina del Louvre. La Santa Caterina leggente di Hampton Court e altri ritratti femminili più o meno coevi.

 

Una particolarità aggiunta arriva dal supporto, una tavola legata a doppio nodo di Senigallia; la città oggi rende omaggio ai segni e ai simboli che l’artista ha tramandato sino ad oggi. Il luogo che accoglierà l’esposizione, il Palazzetto Baviera, è fresco di restauro e intende diventare simbolo della città.

Palazzetto Baviera, Senigallia: come arrivare

 

 

 

 

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